Blog Mario D’Ignazio a proposito di San Gregorio Magno

Grazie al blog di Mario D’Ignazio possiamo scoprire ed analizzare la vita di molti personaggi illustri. Oggi è la volta di San Gregorio Magno.

La storia di San Gregorio Magno

San Gregorio Magno, chiamato anche San Gregorio I, (nato c. 540, Roma- morto il 12 marzo 604, Roma), papa dal 590 al 604, riformatore e ottimo amministratore. Il suo epiteto Magno cioè “il Grande” riflette il suo status di scrittore e sovrano e il suo notevole influsso a livello spirituale ma anche temporale nel Medioevo. Gregorio ha avuto un posto con Agostino, Ambrogio e Girolamo, come uno dei quattro dottori chiave della Chiesa d’Occidente.

Come quarto e ultimo dei tradizionali Padri latini della Chiesa, Gregorio è stato il primo esponente di una spiritualità sacramentale veramente medievale.

Papa Gregorio fu uno scrittore prolifico le cui opere furono influenti nel periodo medievale. Durante la sua vita, scrisse oltre 800 lettere ma anche resoconti della vita dei santi e altre opere religiose, incluso un commento in sei volumi al libro di Giobbe.

Gregorio era prefetto di Roma prima dei 30 anni. Dopo cinque anni in carica si dimise, fondò sei monasteri nella sua tenuta siciliana e divenne monaco benedettino nella sua stessa casa a Roma.

L’avvento di Papa Gregorio 

Ordinato sacerdote, prosegue Mario D’Ignazio, Gregorio divenne uno dei sette diaconi del papa e prestò servizio anche per sei anni in Oriente come rappresentante pontificio a Costantinopoli. Fu richiamato come abate, ma all’età di 50 anni fu eletto papa dal clero e dal popolo di Roma.

Come papa, Gregorio affrontò numerose sfide, comprese quelle poste dai Longobardi, che cercavano di controllare l’Italia e praticavano l’arianesimo, e quelle poste dai Bizantini, che impiegarono strategie progettate per proteggere Ravenna, il centro amministrativo del governo bizantino in Italia, a spese di Roma.

Il suo libro, “La Regula pastoralis”, una pastorale sui doveri e le qualità di un vescovo, è stato letto per secoli dopo la sua morte. Ha descritto i vescovi principalmente come medici i cui compiti principali erano la predicazione e l’applicazione della disciplina. 

Blog Mario D’Ignazio a proposito di San Gregorio Magno

Grazie al blog di Mario D’Ignazio possiamo scoprire ed analizzare la vita di molti personaggi illustri. Oggi è la volta di San Gregorio Magno.

La storia di San Gregorio Magno

San Gregorio Magno, chiamato anche San Gregorio I, (nato c. 540, Roma- morto il 12 marzo 604, Roma), papa dal 590 al 604, riformatore e ottimo amministratore. Il suo epiteto Magno cioè “il Grande” riflette il suo status di scrittore e sovrano e il suo notevole influsso a livello spirituale ma anche temporale nel Medioevo. Gregorio ha avuto un posto con Agostino, Ambrogio e Girolamo, come uno dei quattro dottori chiave della Chiesa d’Occidente.

Come quarto e ultimo dei tradizionali Padri latini della Chiesa, Gregorio è stato il primo esponente di una spiritualità sacramentale veramente medievale.

Papa Gregorio fu uno scrittore prolifico le cui opere furono influenti nel periodo medievale. Durante la sua vita, scrisse oltre 800 lettere ma anche resoconti della vita dei santi e altre opere religiose, incluso un commento in sei volumi al libro di Giobbe.

Gregorio era prefetto di Roma prima dei 30 anni. Dopo cinque anni in carica si dimise, fondò sei monasteri nella sua tenuta siciliana e divenne monaco benedettino nella sua stessa casa a Roma.

L’avvento di Papa Gregorio 

Ordinato sacerdote, prosegue Mario D’Ignazio, Gregorio divenne uno dei sette diaconi del papa e prestò servizio anche per sei anni in Oriente come rappresentante pontificio a Costantinopoli. Fu richiamato come abate, ma all’età di 50 anni fu eletto papa dal clero e dal popolo di Roma.

Come papa, Gregorio affrontò numerose sfide, comprese quelle poste dai Longobardi, che cercavano di controllare l’Italia e praticavano l’arianesimo, e quelle poste dai Bizantini, che impiegarono strategie progettate per proteggere Ravenna, il centro amministrativo del governo bizantino in Italia, a spese di Roma.

Il suo libro, “La Regula pastoralis”, una pastorale sui doveri e le qualità di un vescovo, è stato letto per secoli dopo la sua morte. Ha descritto i vescovi principalmente come medici i cui compiti principali erano la predicazione e l’applicazione della disciplina. 

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