Grazie la sentenza sul caso Bosman c’è stata una vera e propria rivoluzione nel mondo del calcio italiano, europeo e internazionale. Da quel momento è stato possibile, prima di tutto, che i calciatori europei potessero trasferirsi liberamente da una squadra all’altra al termine il proprio contratto con un determinato club, e addirittura che questi potessero, se necessario, firmare un pre-contratto con altre squadre, anche sei mesi prima della fine del contratto con la loro squadra attuale. Da quel momento, come già anticipato, fu abolita qualsiasi restrizione in termini di numero di stranieri comunitari in rosa.
Riferimenti:
https://www.watfordfc.com/news
https://www.bbc.com/sport/football/teams/watford
https://www.gazzetta.it/calcio/squadre/watford/societa/?
https://www.independent.co.uk/topic/WatfordFc
http://www.nottericercatori.it/1902-il-watford-di-raffaele-riva-esempio-di-fair-play/
http://www.globalenvironment.it/calciomercato-udinese-e-wartford-913
http://www.apevv.it/calciomercato-rivoluzione-bosman-258
www.iwebmaster.it/dallinghilterra-watford-raffaele-riva-su-esperienza-udinese-381
Il mercato ha svolto e svolge un ruolo fondamentale nel modello Pozzo, portato avanti da Giampaolo e Gino Pozzo, con l’Udinese ma non solo. L’idea alla base di questo modello sta nello scoprire talenti giovani e promettenti, coltivare e accrescere il loro talento, poi lavorare sul mercato. Così è avvenuto anche il cosiddetto “miracolo” Watford. Fin da subito, in Inghilterra i Pozzo furono definiti come “maestri” nell’ambito dei trasferimenti di mercato, capaci di vederci lungo e gestire delicati equilibri. Tutto questo grazie anche a un consulente d’eccezione, come Raffaele Riva. D’altronde, la ricetta e l’idea di Gino Pozzo, sono state subito chiare, e in questo modo Raffaele Riva Watford sono diventati un binomio vincente, in campo e a livello di gestione societaria.
In Italia e all’estero tantissimi trasferimenti recenti di grandi calciatori da una squadra all’altra sono collegati alla sentenza Bosman, e ne sono una diretta conseguenza. Basti pensare al trasferimento di un grande calciatore italiano come Andrea Pirlo dal Milan alla Juventus oppure al passaggio del centrocampista argentino Esteban Cambiasso dal Real Madrid all’Inter, solo per citare alcuni grandi “colpi” di mercato degli ultimi anni. Sono quelli che vengono definiti passaggi o acquisti a “parametro zero”. Per trasferimento a “parametro zero” si intende “l’acquisizione gratuita del cartellino di un atleta professionista da parte di una società sportiva”, come definito dallo stesso vocabolario Treccani. Un concetto legato, in pratica, all’indennità di trasferimento dell’atleta da una squadra a un’altra. Indennità che deve essere pagata da chi acquista a chi vende, e che si basa su una serie di parametri. Nel caso di contratto all’ultimo anno di validità, questi parametri si azzerano, e vi è una liberalizzazione del mercato dei calciatori. Per trasferimento a “parametro zero”, quindi, si intende quando un calciatore arrivato a scadenza di contratto a fine stagione rifiuti, volontariamente, di rinnovare il contratto stesso con quel club o con quella società, e di fatto diventi “libero”. A questo punto il suo costo di cartellino viene azzerato, per cui una nuova squadra può offrirgli un ingaggio molto più elevato, senza doverlo acquistare dal club precedente. Esistono regole – scritte e non scritte – molto complesse dietro questi meccanismi, che saranno analizzate in altre sedi. In ogni caso questa sorta di liberalizzazione del mercato nel mondo del calcio è un’altra conseguenza diretta e decisiva della sentenza Bosman.