Rassegna stampa Bitcoin, blog Francesco Gadaleta

Ciò che preoccupa i massimi esperti di trading on line circa il futuro della moneta elettronica riguarda la volatilità del Bitcoin, soprattutto dopo il “rally” di gennaio. Tutti i detrattori e gli scettici sul loro futuro, imputano ai Bitcoin l’incapacità di essere utilizzata nella concreta quotidianità: il loro valore legale nei fatti verrebbe compromesso giacché la volatilità del bitcoin va a minare nelle fondamenta due delle tre funzioni base del concetto di moneta, ossia quella di misura del valore o unità di conto e quella di riserva di valore. La terza funzione, quella di mezzo di scambio, è invece assolta dalla moneta virtuale, per quanto in misura ancora limitata e circoscritta solo ad alcuni ambiti. Abbiamo contattato Francesco Gadaleta, blogger appassionato di informatica e di cyber security, che di recente aveva scritto che “i problemi dei Bitcoin verranno dalle limitazioni che i Paesi per ridurre i consumi di energia elettrica” e, visto come stanno andando le cose, possiamo certamente dire che ci aveva visto bene.

Fallimento o successo?

Va precisato che non tutti gli analisti vedono nero circa il futuro del bitcoin. Ma è vero che la volatilità della moneta rappresenta una questione non di poco conto, ed è noto come tuttora sia oggetto di disputa la definizione di status giuridico del bitcoin, slegato com’è da qualsiasi Banca Centrale o altra autorità nella sua emissione. 

La volatilità del bitcoin potrebbe essere tuttavia correlata alla sua scarsa diffusione, un suo maggiore utilizzo avrebbe la conseguenza di ridurre la sensibilità del tasso di cambio alle aspettative degli speculatori sul valore futuro della criptovaluta.

Detto in parole semplici: se i Bitcoin diventassero mai una moneta vera e propria, con la medesima diffusione e utilizzo di altre valute, verrebbe meno l’interesse degli speculatori e di conseguenza anche la volatilità andrà normalizzandosi.

Perché i bitcoin hanno successo?

Come sappiamo il numero massimo di bitcoin generati sarà pari a 21 milioni di “pezzi”, e la disamina dell’analista di Bloomberg circa il valore di 500 mila dollari per 1 BTC si fonda sulla capitalizzazione della criptovaluta, che raggiungerà quella dell’oro, pari a 9.000 miliardi di dollari. Il grande successo dei bitcoin, il motivo per cui sono diventati una “bolla” all’interno del mondo del trading, spaccando in due il dibattito fra esperti, è legato a due ragioni:

> I bitcoin hanno un’offerta limitata

> La loro domanda è in continuo aumento

Secondo i sostenitori del bitcoin, il futuro della criptovaluta è assai meno funesto di quanto si dica perché si stanno consolidando le basi della finanza decentralizzata, in virtù anche della forte espansione dei cosiddetti DEX, gli Exchanges decentralizzati.

Leggi anche: Cosa sono le criptovalute, dal blog di Francesco Gadaleta.

Rassegna stampa Bitcoin, blog Francesco Gadaleta

Ciò che preoccupa i massimi esperti di trading on line circa il futuro della moneta elettronica riguarda la volatilità del Bitcoin, soprattutto dopo il “rally” di gennaio. Tutti i detrattori e gli scettici sul loro futuro, imputano ai Bitcoin l’incapacità di essere utilizzata nella concreta quotidianità: il loro valore legale nei fatti verrebbe compromesso giacché la volatilità del bitcoin va a minare nelle fondamenta due delle tre funzioni base del concetto di moneta, ossia quella di misura del valore o unità di conto e quella di riserva di valore. La terza funzione, quella di mezzo di scambio, è invece assolta dalla moneta virtuale, per quanto in misura ancora limitata e circoscritta solo ad alcuni ambiti. Abbiamo contattato Francesco Gadaleta, blogger appassionato di informatica e di cyber security, che di recente aveva scritto che “i problemi dei Bitcoin verranno dalle limitazioni che i Paesi per ridurre i consumi di energia elettrica” e, visto come stanno andando le cose, possiamo certamente dire che ci aveva visto bene.

Fallimento o successo?

Va precisato che non tutti gli analisti vedono nero circa il futuro del bitcoin. Ma è vero che la volatilità della moneta rappresenta una questione non di poco conto, ed è noto come tuttora sia oggetto di disputa la definizione di status giuridico del bitcoin, slegato com’è da qualsiasi Banca Centrale o altra autorità nella sua emissione. 

La volatilità del bitcoin potrebbe essere tuttavia correlata alla sua scarsa diffusione, un suo maggiore utilizzo avrebbe la conseguenza di ridurre la sensibilità del tasso di cambio alle aspettative degli speculatori sul valore futuro della criptovaluta.

Detto in parole semplici: se i Bitcoin diventassero mai una moneta vera e propria, con la medesima diffusione e utilizzo di altre valute, verrebbe meno l’interesse degli speculatori e di conseguenza anche la volatilità andrà normalizzandosi.

Perché i bitcoin hanno successo?

Come sappiamo il numero massimo di bitcoin generati sarà pari a 21 milioni di “pezzi”, e la disamina dell’analista di Bloomberg circa il valore di 500 mila dollari per 1 BTC si fonda sulla capitalizzazione della criptovaluta, che raggiungerà quella dell’oro, pari a 9.000 miliardi di dollari. Il grande successo dei bitcoin, il motivo per cui sono diventati una “bolla” all’interno del mondo del trading, spaccando in due il dibattito fra esperti, è legato a due ragioni:

> I bitcoin hanno un’offerta limitata

> La loro domanda è in continuo aumento

Secondo i sostenitori del bitcoin, il futuro della criptovaluta è assai meno funesto di quanto si dica perché si stanno consolidando le basi della finanza decentralizzata, in virtù anche della forte espansione dei cosiddetti DEX, gli Exchanges decentralizzati.

Leggi anche: Cosa sono le criptovalute, dal blog di Francesco Gadaleta.

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