Doping, riconoscere e contrastare il fenomeno dello sport amatoriale

Un elemento che dovrebbe essere una costante, nel percorso di sviluppo degli atleti, è l’educazione sul gioco e deve rientrare come una parte integrante dell’allenamento. Questo è quanto è emerso dall’ultima indagine, fatta nel Regno Unito, dell’Organizzazione anti-doping. Più educazione per gli atleti significa anche più formazione per tutti quei medici che sono chiamati a prendere decisioni difficili, come ad esempio le esenzioni di controlli ai fini terapeutici (Tue). In quest’ultima ricerca condotta dall’Ukad, in merito “ai comportamenti ed alle influenze del personale, che sono di supporto dell’atleta nella pratica di uno sport corretto”, pubblicata proprio qualche giorno fa, staff, allenatori e preparatori atletici intervistati, hanno dichiarato di sentire la necessità di dover approfondire la conoscenza in materia anti-doping. Questo può essere fatto anche attraverso confronti con altri professionisti, in modo tale da sviluppare più consapevolezza e garantendo così una maggiore coerenza con i messaggi che vengono divulgati tra gli atleti. Realizzando un corso dedicato a questo argomento, con il titolo “Doping. Riconoscere e contrastare il fenomeno dello sport amatoriale”, Consulcesi ha raccolto questa necessità di formazione. Secondo Vincenzo Toscano, endocrinologo e docente del corso Consulcesi Club sulle sostanze anti doping, “i professionisti della salute devono essere in grado di saper riconoscere un abuso di sostanze dopanti, oltre che riconoscere i sintomi ed i rischi, in modo da attuare una giusta prevenzione ed una maggiore promozione di sano sport”. Toscano nel nuovo corso Ecm, dà delle nozioni sull’epidemiologia di questo fenomeno tra gli sportivi e fornisce, inoltre, degli aggiornamenti sulle regole in vigore e le linee guida, da dover seguire, per i trattamenti. “A differenza dello sport agonistico, purtroppo ciò che accade in quello amatoriale rimane nascosto e risulta difficile da individuare” chiosa Toscano. Per questo motivo sia gli operatori sanitari che i medici sono chiamati a svolgere un lavoro da “sentinelle” per riuscire a contrastare tempestivamente il problema. L’obiettivo del corso è quello di riuscire a sensibilizzare diabetologi, andrologi ed endocrinologi sulle problematiche che sono legate al mondo del doping, oltre che chiarire definitivamente il ruolo dell’endocrinologo nel processo di domanda che lo coinvolge in merito all’esenzione per fini terapeutici (therapeutic use exemption) di sostanze proibite ma definite essenziali per tutti gli atleti endocrinopatici. Il corso verrà fornito al pubblico anche in formato e-book e verranno anche approfondite le categorie diverse di sportivi, oltre che la frequenza dei casi di doping tra queste, cercando di sensibilizzare, come detto, tutti i professionisti della salute per porre rimedio alla diffusione del fenomeno e a tutte le conseguenze legali e mediche che purtroppo comporta.

Doping, riconoscere e contrastare il fenomeno dello sport amatoriale

Un elemento che dovrebbe essere una costante, nel percorso di sviluppo degli atleti, è l’educazione sul gioco e deve rientrare come una parte integrante dell’allenamento. Questo è quanto è emerso dall’ultima indagine, fatta nel Regno Unito, dell’Organizzazione anti-doping. Più educazione per gli atleti significa anche più formazione per tutti quei medici che sono chiamati a prendere decisioni difficili, come ad esempio le esenzioni di controlli ai fini terapeutici (Tue). In quest’ultima ricerca condotta dall’Ukad, in merito “ai comportamenti ed alle influenze del personale, che sono di supporto dell’atleta nella pratica di uno sport corretto”, pubblicata proprio qualche giorno fa, staff, allenatori e preparatori atletici intervistati, hanno dichiarato di sentire la necessità di dover approfondire la conoscenza in materia anti-doping. Questo può essere fatto anche attraverso confronti con altri professionisti, in modo tale da sviluppare più consapevolezza e garantendo così una maggiore coerenza con i messaggi che vengono divulgati tra gli atleti. Realizzando un corso dedicato a questo argomento, con il titolo “Doping. Riconoscere e contrastare il fenomeno dello sport amatoriale”, Consulcesi ha raccolto questa necessità di formazione. Secondo Vincenzo Toscano, endocrinologo e docente del corso Consulcesi Club sulle sostanze anti doping, “i professionisti della salute devono essere in grado di saper riconoscere un abuso di sostanze dopanti, oltre che riconoscere i sintomi ed i rischi, in modo da attuare una giusta prevenzione ed una maggiore promozione di sano sport”. Toscano nel nuovo corso Ecm, dà delle nozioni sull’epidemiologia di questo fenomeno tra gli sportivi e fornisce, inoltre, degli aggiornamenti sulle regole in vigore e le linee guida, da dover seguire, per i trattamenti. “A differenza dello sport agonistico, purtroppo ciò che accade in quello amatoriale rimane nascosto e risulta difficile da individuare” chiosa Toscano. Per questo motivo sia gli operatori sanitari che i medici sono chiamati a svolgere un lavoro da “sentinelle” per riuscire a contrastare tempestivamente il problema. L’obiettivo del corso è quello di riuscire a sensibilizzare diabetologi, andrologi ed endocrinologi sulle problematiche che sono legate al mondo del doping, oltre che chiarire definitivamente il ruolo dell’endocrinologo nel processo di domanda che lo coinvolge in merito all’esenzione per fini terapeutici (therapeutic use exemption) di sostanze proibite ma definite essenziali per tutti gli atleti endocrinopatici. Il corso verrà fornito al pubblico anche in formato e-book e verranno anche approfondite le categorie diverse di sportivi, oltre che la frequenza dei casi di doping tra queste, cercando di sensibilizzare, come detto, tutti i professionisti della salute per porre rimedio alla diffusione del fenomeno e a tutte le conseguenze legali e mediche che purtroppo comporta.

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