Da commercialista ad imprenditore. Daniele Marinelli, CEO di DTSocialize Holding e precedentemente creatore della criptovaluta DTCOIN, ha quale missione fondamentale quella di ridisegnare il mondo dei BIG DATA, segnando una svolta all’interno di un mercato controllato, fino a qualche tempo fa, solo dai grandi brand del web e riconoscendo al contempo un vantaggio agli utenti che cedono i loro dati consapevolmente. Ma l’obiettivo più ambizioso della holding è creare un approccio “user friendly” per offrire servizi di eccellenza ai clienti della holding unendo finanza e tecnologia.
Daniele Marinelli: storia e carriera di un commercialista anticonformista
Da commercialista ad imprenditore. Potrebbe essere questa la sintesi della storia di Daniele Marinelli che, a tal proposito, ha affermato come sia sempre stato un commercialista anticonformista. Infatti, nel corso della sua carriera la sua passione non erano aspetti quali le contabilità e la fiscalità. Questa parte del lavoro era stata affidata, infatti, ad una squadra di professionisti che operavano con lui. Nel frattempo, il CEO di DTSocialize Daniele Marinelli, (Clicca qui per sapere DTSocialize cos’è), lavorava fianco a fianco con alcuni imprenditori, perché avvertiva la necessità di selezionare e valutare se i progetti sperati potessero avere realizzazione. Ben presto, anche questo ruolo ha iniziato a stargli stretto, poiché trascorreva troppo tempo nel dare consigli agli altri sulla gestione dell’impresa di cui erano proprietari.
Tuttavia, nel corso della sua attività da commercialista ha vissuto due belle esperienze di partecipazione con un paio di imprese. La prima era datata anni ‘90, al fianco di un’azienda che ha realizzato un sito di dating. Questo primo approccio con il web ha permesso a Daniele Marinelli, CEO di DTSocialize, di scoprire la passione per l’informatica. In seguito, ha intrapreso una collaborazione con una società che faceva Penetration Test Security. Si trattava di un’azienda specializzata in sicurezza informatica per enti anche di pubblica amministrazione, per preservare la privacy degli utenti dagli attacchi hacker. Avvicinarsi a questo settore ha fatto si che Daniele Marinelli scoprisse una nuova passione: la tutela dei dati.
Com’è nato il DTCoin: una moneta digitale in un’economia circolare
Quando negli anni 2010/2011 si iniziò a parlare di Bitcoin in Italia, Daniele Marinelli si incuriosì ed cercò di approfondire le conoscenze nel settore. Sin da subito fu attratto dall’idea di poter creare, da un codice informatico, una valuta alternativa a quella ordinaria. Da allora, Daniele Marinelli si è dedicato all’idea di creare qualcosa di innovativo. E, raccontando la nascita di DTCOIN nel corso di un’intervista, Daniele Marinelli ha svelato un retroscena davvero curioso ed interessante, che è il motivo per cui il DTCOIN è accompagnato dal simbolo di un diamante: “Quando ancora l’idea di DTCoin era in fase di realizzazione, cercavamo di coinvolgere alcune persone a dare fiducia alla nostra idea, ma non sapevo se le cose sarebbero andate bene oppure no, quindi cercavo di trovare una forma di garanzia per chi, all’epoca, sceglieva di puntare su di noi, un progetto tutto ancora da realizzare”. Così, l’inventore del DTCoin Marinelli, ha continuato: “Avevo una relazione importante con un’azienda che trattava diamanti direttamente con un famosissimo brand, quindi riuscivo ad avere diamanti certificati ad un prezzo molto più vantaggioso rispetto al prezzo di mercato. Da qui è nato il mio ragionamento: se arrivava una persona che voleva acquistare dei DTCoin nel momento in cui erano solo un’idea, io prendevo una parte di quei soldi e compravo diamanti, che io prendevo scontati, ma che valevano la somma relativa all’acquisto effettuato dalla persona; quindi questo era una sorta di paracadute se le cose fossero andate male, perché avrei potuto garantire ai membri di poter dare loro diamanti certificati per pari valore”.
Condividendo ancora la sua esperienza sul DTCoin Marinelli ha raccontato com’è nata l’idea e perché DTCOIN si è differenziata dalle altre criptovalute. A tal proposito, Daniele Marinelli ha affermato come il suo obiettivo fosse quello di “creare l’utilizzo della moneta digitale in un’economia circolare (da lì il nome DTCircle per l’ecosistema da lui fondato e che include criptovaluta, trattamento dei big data, device, apps e la possibilità di ottenere Iban e compiere svariate operazioni finanziarie)”, al fine di “creare qualcosa che fosse un asset totalmente esterno alla fiducia del mercato”. Daniele Marinelli, ideatore di DTCOIN e CEO di DTSocialize, ha spiegato che il valore della criptovaluta Bitcoin è dovuto al fatto che, in un punto qualsiasi dell’universo, esiste una persona disposta a pagare per acquistarla. Però, Daniele Marinelli si è detto convinto che “se domani uscisse una moneta più bella, più sicura, più performante e il mercato spostasse la sua fiducia verso quella nuova moneta, tendenzialmente il valore del Bitcoin potrebbe scendere a zero perché non c’è nessun asset che supporti il valore che ha oggi”. Ispirato da questa filosofia, Daniele Marinelli ha pensato di “cercare qualcosa che fosse un agente esterno alla fiducia del mercato”, trovando la soluzione nei Big Data, “perché ci sono sempre compagnie che avranno bisogno dei dati delle persone per le loro promozioni commerciali. Se DTCoin poggia sullo scambio e vendita di dati avremo una valuta ce dovrebbe mantenere n valore stabile nel tempo e semplicemente crescere negli anni. Da qui è nata l’idea del DTCOIN, con un’attenzione particolare sui Big Data, perché “sono una risorsa che non tende a finire, bensì ad aumentare poiché ogni giorno la gente naviga nel web rilasciando nuove informazioni su usi, abitudini e consumi”. Per questo motivo, per Daniele Marinelli DTCoin non è sinonimo di alcuna altra moneta digitale, ma si distingue in maniera originale e creativa da tutte le altre.
Dal DTCoin al Token DTCircle: la rappresentazione digitale del bene
Con il tempo, Daniele Marinelli, CEO di DT Socialize e ideatore del DTCOIN ha compiuto un ulteriore passo in avanti, creando il Token DTCircle. Esso è “la rappresentazione digitale di un bene. È come se prendessimo un bene e lo frazionassimo in tanti piccoli mattoncini e il Token rappresenta una piccola parte proprio di quel bene”. Infatti, nella descrizione offerta da Daniele Marinelli, possedere un Token equivale a avere un piccolo pezzetto di un bene, che può apportare vantaggi al possessore. Però, a differenza delle altre ICO (Initial Coin Offering) che hanno tentato di valorizzare il Token, per poi passare al mercato pubblico, dove la valuta rischiava un decremento nel valore, Daniele Marinelli ha affermato che la sua strategia è stata diversa. Basta cercare “Daniele Marinelli dt circle” su internet per sapere che a tal proposito, egli ha affermato: “Noi puntiamo su un concetto un po’ diverso: se è vero che quel Token contribuisce alla elaborazione dei dati e per questo maturerà una commissione dalla generazione di dati all’interno di quel sistema, è più probabile che chi li possiede sia portato a tenerlo in tasca perché comunque ha una fee, piuttosto che a venderlo. Di conseguenza dovrebbe esserci una leva di vantaggio per chi lo tiene in holding rispetto a chi lo vende. Andando poi ad incrementare la community DTCircle e quindi la massa dei dati che vengono generati, il valore dovrebbe tendere sempre a salire”.
Significato profondo dell’essere imprenditore: condividere benefici con gli altri
Tuttavia, i progetti realizzati da Daniele Marinelli sono legati anche a un significato più profondo e nascosto. “Ho scelto di percorrere una strada che potesse portare beneficio anche ad altri. Generalmente le avventure imprenditoriali portano il maggiore beneficio allo stesso imprenditore e questo inevitabilmente porta ad una forma di egoismo e narcisismo. Io, vedendo persone che hanno perso il lavoro proprio a causa di questo, e avendo perso molto anch’io, avendo investito in un’azienda che poi finì male, mi sono trovato in prima persona in una situazione davvero di depressione”.
Però, il CEO di DTSocialize ha superato la fase di impasse, grazie alla vicinanza di suo padre che l’ha incoraggiato in una fase decisiva della sua vita: “A quel punto mio padre mi disse <<Hai fatto qualcosa di importante e ti è stato tolto. Qual è il problema? Puoi sempre rifarlo>>”. Da queste parole, Daniele Marinelli ha ripreso il cammino, seppur decidendo di seguire una filosofia diversa. “Siccome io non sono capace di accumulare denaro perché tendo ad investire tutto per creare sempre qualcosa di nuovo, ho scelto un progetto che potesse dare un beneficio a tanti. Oggi, sapere che ci sono famiglie in Italia che grazie a noi, possono contare su qualche soldino in più e poter pagare più facilmente una bolletta o acquistare un paio di scarpe in più per i propri figli, è una cosa importante e che mi rende orgoglioso”. Tuttavia, Daniele Marinelli ha evidenziato come sia stato difficile far comprendere che, dietro a tutto questo, ci sia stato semplicemente il desiderio di fare qualcosa da condividere con gli altri: “Media e social ci hanno abituati a pensare che gli imprenditori difficilmente fanno qualcosa che poi sia concretamente fonte di beneficio per altri; quindi è difficile pensare che anche Daniele Marinelli non stia facendo tutto solo per se stesso. Il nostro è un percorso ambizioso e sicuramente è ricco di ostacoli e difficoltà, tanto che io non posso fornire garanzie e certezze, ma di sicuro posso dare una certezza ovvero che io sono qui e ci metto il massimo impegno”.
Network marketing in Italia: sviluppo lento e diffidente
Ma gli ostacoli, secondo la visione di Daniele Marinelli, sono arrivati anche dalla visione che l’Italia ha talvolta nei confronti di alcune pratiche nuove, che afferiscono a temi poco conosciuti: “In Italia è visto un po’ tutto con diffidenza, dal network marketing, alle criptovalute, alle carte di credito”, sottolineando come proprio l’Italia sia stata l’ultima nazione ad usare la carta di credito per procedere con operazioni che, oggi, appaiono scontate e banali, come gli acquisti online. Tuttavia, Daniele Marinelli, CEO di DTSocialize ha compreso le motivazioni per cui l’Italia sia arrivata in ritardo nell’accogliere alcune innovazioni, affermando che “il network marketing è visto male anche perché ci sono state tante aziende che hanno fatto molti danni e questo ha contribuito a creare paura e diffidenza”. Da qui quindi la conseguenza che sul DTCoin opinioni positive e negative siano presenti quantomeno di egual misura in Italia, se non addirittura sproporzionate verso le seconde. Infatti, Daniele Marinelli ha tenuto a sottolineare che “il network marketing è una professione, ma purtroppo in Italia si è diffuso l’errato messaggio che il network marketing ti fa diventare ricco senza fare nulla”. Pertanto ora prevale un concetto negativo di network marketing. Questo malgrado l’esistenza di associazioni di aziende che hanno scelto la vendita diretta per i propri prodotti e servizi e che hanno come prima preoccupazione la tutela dei consumatori come nel caso di Avedisco.
Nonostante la lunga strada fatta fin qui, Daniele Marinelli, però non ha nascosto che la paura ha fatto e fa comunque parte del suo lavoro perché, secondo il suo pensiero, “non avere paura significa essere incoscienti”. Inoltre, il CEO di DTSocialize Daniele Marinelli, non ha dimenticato anche un prezioso consiglio per i più giovani e per gli esordienti nel settore, invitandoli a “provare con tutte le loro forze ad essere incuranti di ciò che dicono dall’esterno e a perseguire con tenacia le loro passioni senza lasciarsi influenzare dai commenti limitanti e demotivanti che spesso sono fatti proprio all’interno della propria cerchia”. Infatti, l’esperienza gli ha mostrato come molti giovani ricchi di talento siano stati frenati a volte dalle famiglie stesse, senza dimenticare di sottolineare che un errore non è certamente la fine di tutto: “Errori e fallimenti ci saranno, ma servono per andare avanti. All’estero, e in particolare nella cultura anglosassone, i fallimenti individuali sono visti con favore poiché rappresentano esperienza (se ovviamente non sono premeditati per recar danno ad altri); solo in italia sono demonizzati”. Pertanto, Daniele Marinelli è convinto che, nel momento in cui c’è un obiettivo da realizzare, se si usa la perseveranza, sicuramente il risultato si concretizza.
Anche il suo operato, almeno agli inizi, è stato oggetto di pesanti critiche e giudizi molto cattivi, poiché i suoi progetti erano stati etichettati come una truffa, ma l’impegno e la costanza nel perseguire I suoi obiettivi gli hanno permesso di ribaltare i pregiudizi.
Blockchain Phone: uno di tanti progetti futuri
Daniele Marinelli ha parlato anche di “Blockchain Phone”, il primo telefono al mondo a restituire una ricompensa all’utente poiché, usandolo, si generano dati e si decide come utilizzarli: cederli ottenendone un vantaggio economico o mantenerli riservati. Tuttavia, Daniele Marinelli ha avvisato che “il Blockchain Phone sarà solo un primo passo, perché ne abbiamo in mente molti altri”, sognando con DTCircle “di creare una sorta di isola felice, seppur virtuale, in cui ci sia un sistema di economia che possa supportare chi ha capacità e visioni ma che per situazioni economiche non riesce a metterle in pratica”.
E sul futuro, Daniele Marinelli, CEO di DTSocialize, ha continuato a fare progetti, auspicando una quotazione in borsa con “il London Stock Exchange, che sarebbe per noi un importante obiettivo da raggiungere poiché se ci riusciamo in tempi rapidi, rappresenterebbe la prima azienda italiana del settore ad accedere al mercato pubblico. L’accesso alla Borsa non è solo legato a un aspetto finanziario, significherebbe fare da apripista a nuovi scenari”.
Marinelli dice “ciò che a nostro avviso farà la differenza tra chi dovrà nascondersi e chi potrà camminare a testa alta dipende dal rispetto dalla normativa esistente e dalla promozione di normative volte al futuro; certo lo scenario normativo soprattutto in Italia è ancora nebuloso e primordiale ma sarà presto, ci auguriamo, definito e noi faremo i giusti passi per essere sempre in regola, poiché questo rappresenterà una tutela per la nostra intera community e un segnale che la nostra vuole essere una azienda seria”. Infine, Marinelli afferma “Non nascondo che il mio obiettivo personale sarebbe quello di quotarci al NASDAQ, che è la borsa tecnologica per antonomasia, ma già riuscire a quotarci a Londra sarà un ottimo trampolino di lancio”.